Area
quadri nella Pubblica Amministrazione
Repetita iuvant- dal Segretario Generale Dirstat
Su una cosa non c’è dubbio.
L’area quadri nella Pubblica Amministrazione nasce da una iniziativa della Federazione Dirstat, presa da questa Segreteria all’inizio del mandato.
Quelli che poi l’hanno condivisa (Confedir) e quelli l’hanno subdolamente avversata sono ben conosciuti.
Quando nel 2000 e 2011 la Dirstat (e solo la Dirstat) venne convocata dal Parlamento Europeo per illustrare l’eventuale provvedimento, l’apposita Commissione che concesse l’audizione, ritenne fondati i motivi dal sottoscritto esposti:
1. Valorizzare la funzione direttiva visto che personale laureato era stato “intruppato” nei cosiddetti livelli funzionali, per svilirne l’orgoglio professionale e rendere più agevoli le “manovre” al fine di occupare poi posti dirigenziali e per reggenza senza titoli, né di studio, né professionali;
2. ricreare quell’area direttiva, come esisteva e esiste ancora nel settore pubblico non privatizzato e nel settore privato, ove già esiste da sempre l’area quadri, si è voluta “scimmiottare” la privatizzazione nel pubblico impiego, per motivi non certamente “ideali” ma per rendere agevoli le manovre di cui al punto 1);
3. il quadro infamante della privatizzazione, nel pubblico impiego, ha consentito solo a pochi ricorrenti, a differenza del privato, di vedere riconosciute dal magistrato le qualifiche corrispondenti alle reali mansioni svolte: era questo un punto importante sbandierato prima della privatizzazione, per ottenere consensi.
E fu così che ancora una volta, fu l’Europa a sollecitare il nostro Parlamento a varare la legge 145/2002, meglio conosciuta come “vicedirigenza” perché sarebbero questi “quadri” il vero serbatoio dirigenziale, che avrebbe evitato anche di sostituire i dirigenti mediante le “reggenze” con “amici” di comodo, sprovvisti di lauree, legati a politici e sindacalisti di turno.
La cospicua “produzione” di atti ispettivi parlamentari sull’argomento, presentati da parlamentari di tutte le aree politiche, per ricostruire l’area quadri nel pubblico impiego, è la conferma della necessità di un’area predirigenziale.
Il resto è storia recente: il Governo Monti, per la spending review, ha soppresso l’area della vice dirigenza, ma il Consiglio di Stato, in seguito anche a un ricorso di nostri iscritti, ha censurato la legge abrogativa (con toni per certi versi “sottilmente” sprezzanti verso il legislatore “abrogativo”) inviando la norma soppressiva della stessa vicedirigenza alla Corte Costituzionale, per fondato sospetto di incostituzionalità.
Il Segretario Generale Dirstat
Dott. Arcangelo D'Ambrosio